Se siete appassionati del Giappone e amate i giapponesi, avrete capito già da soli quanto siano importanti gli omiyage, un aspetto culturale delicato e potente.
Ogni volta che il vostro amico giapponese vi viene a trovare vi porta un pensierino, di solito qualcosa di kawaii, qualcosa di estremamente grazioso, oppure del cibo tipico di qualche zona, con un sapore strano per noi, ma buono? Quello è un omiyage e serve a farvi capire che lui ci tiene a voi, infatti prima della sua partenza, nonostante la mole dei preparativi, ha trovato il tempo per andare a cercarvi un pensierino da portarvi, tipico, simbolico.
Sicuramente vi troverete in mano qualcosa che dalle vostre parti non potreste trovare neanche cercando nei mercatini cinesi o chiedendo a Mazinga Z in persona per procurarveli. Oppure del Kitkat al Matcha Latte, che per un periodo era diventato il desiderio occidentale essendo presente solo nel mercato asiatico.
Non siete obbligati a fare lo stesso quando andrete in Giappone, ma è un’accortezza che vi permetterà di comunicare con un semplice gesto la vostra volontà di comprendere al meglio la cultura giapponese, quindi non vi resterà che cercare un qualcosa che non sia impegnativo, ma caratteristico. Per quanto riguarda il cibo vi consigliamo di evitare le carni, i biscotti e cioccolatini vanno benissimo.
Solitamente un giapponese si annota il nome delle persone e cosa ha ricevuto da queste, quando poi ha modo di fare una gita, si impegna a trovare dei pensierini di valore approssimativamente uguale da portare a quelle persone, che possono essere colleghi, vicini di casa, amici.
E voi che fate, non ne tenete nota? Noi lo abbiamo fatto! Prima dei nostri viaggi andiamo a caccia di piccole cose tipiche italiane, che abbiano nella confezione scritta ben chiara la zona di produzione, diventa economicamente impegnativo, ma è un gesto che ci permette di ringraziare, avvicinare, i nostri amici, in attesa di migliorare il nostro giapponese.
Se vi trovate a Miyajima fate attenzione a non farvi mangiare i vostri omiyage dai messaggeri degli Dei, che qui vivono tutelati.