Nel 2012 il Giappone era una meta già battuta dai diversi viaggiatori che si muovevano liberi per ogni angolo del globo, senza urlarlo nei social. Vagavano per le sue isole affascinati dalla sua cultura, incuriositi dal suo mistero ben celato da una lingua nata per meravigliare.
La nostra conoscenza del Giappone, in quell’anno, non era superiore a quella di qualsiasi essere umano senza una passione ben specifica, la nostra curiosità era alimentata dall’idea di una terra piena di robottoni, ferita due volte dalla bomba atomica, attraversata da figure piene di grazia, e dove la gente mangiava pesce crudo.
Non eravamo lettori di manga, anzi, neanche appassionati di letteratura giapponese. Eravamo dei semplici curiosi.
Eravamo tre amici per le vie di Tokyo. Ci muovevamo con lo spirito grato per poter vivere un’esperienza unica, in sicurezza, in un posto in cui non avevamo molto per comunicare, ma con qualcosa di estremamente prezioso che negli anni ci ha aperto molte porte del Sol Levante: l’educazione.
“Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”
Italo Calvino
Questo primo viaggio è stato molto prezioso per tutti, Daniele affrontava la sua prima esperienza in aereo, Marco andava in un paese di cui non aveva idea, ed io, che temevo ogni forma di rumore meccanico, mi sono trovata in una scatola rumorosa in aria, per un totale di 12 ore circa.
Esemplari di viaggiatori diretti verso il lontano oriente, che manifestano stati d’animo differenti, ma riconducibili entrambi a gioia e entusiamo.
Con questo blog speriamo di darvi un altro punto di vista per affrontare un viaggio da fare almeno una volta nella vita.