Nel dicembre del 2019 siamo stati ospiti del Maestro Tetsuro Shimaguchi, che per la prima volta aveva invitato tutti i suoi allievi europei in Giappone per prendere parte al video promozionale dedicato alla regione di Aizu, una terra splendida dove ancora lo spirito samurai vive.
La partenza programmata da Tokyo fu elettrizzante per noi occidentali, non pensavamo che tale era il piacere per l’amministrazione di Aizu di vedere gli allievi europei del kengido in Giappone, da predisporre, non una carrozza, ma un intero treno per l’inizio di questa avventura. Quando ci fecero il segno del numero 4, tutti noi abbiamo pensato a una carrozza, non certo al binario, rischiando così di salire sul treno sbagliato, andando chissà dove. Fortunatamente in pochi istanti siamo saliti sul treno giusto.
I quattro vagoni che lo costituivano erano così divisi: allievi italiani, allievi della Repubblica Ceca, allievi locali, e l’ultimo bambini samurai.
Il viaggio in treno è stata l’occasione per i diversi allievi di presentarsi a vicenda, specialmente per i bambini è stato il momento di togliersi il grande dubbio di come fossero i nuovi amici samurai italiani e cechi. Naturalmente ci siamo lasciati incantare dal paesaggio che mutava, dalla periferia di Tokyo alla campagna, puntellata da piccoli paesi con i loro tetti scuri, fino al nostro arrivo alla stazione di Tobu-Nikko, dove un autobus ci attendeva per portarci alla prossima meta: Ouchi-juku.









Il freddo iniziava a farsi molto presente, siamo arrivati nel piccolo villaggio poco prima del tramonto, la neve era presenta qua e là. Per tutti i samurai era arrivato il momento di cambiarsi d’abito, lasciare quelli quotidiani e indossare la hakama.
Quando le riprese del video a cura del XPJP iniziarono è stato emozionante vedere come tutti gli allievi erano perfettamente allineati, in grado di seguire le indicazioni sia del Maestro che della regia. Non c’eravamo solo noi della troupe a godere di questo incanto, ma gli abitanti della zona, probabilmente poco avvezzi a vedere occidentali in hakama, sono rimasti a seguire le riprese fino a che il freddo non si è fatto insopportabile.









Questa piccola cittadina nel periodo Edo (1603-1867) era una stazione di posta, si trovava nella via principale che venendo dal nord, portava a Tokyo, che a quel tempo si chiamava Edo, appunto. Secondo una leggenda locale, il principe Mochihito visse in clandestinità a Ouchi-juku durante il periodo Heian (794-1185), dopo aver perso una battaglia. In questa strada, tra queste costruzioni, l’atmosfera è veramente unica.
Per noi questa è stata un’esperienza indimenticabile, troppo breve per non tornarci nel nostra prossimo viaggio! Non vediamo l’ora.
